Un’immersione nel XII secolo e miliardi di pezzi di plastica, un trittico molto particolare da non perdere

Nella carrellata delle presentazioni che la nostra libreria organizza di frequente, ricordiamo quelle dello scorso mese di novembre dedicate a un assortimento di tre libri – prezzi abbordabillissimi sotto i venti euro – molto diversi tra loro per gli argomenti che trattano ma egualmente interessanti.
Il primo ha un titolo molto intrigante  Il Mediterraneo al tempo di al-Idrisi e il sottotitolo, Relazioni tra Nord e Sud, Oriente Occidente, fa subito capire che si tratta di un’immersione nel XII secolo quando al-Idrisi si espresse con il suo impegno di geografo per investigare su quei tempi complessi. Il libro è l’insieme di sette saggi storici scritti da Rossana Barcellona, Carlo Ruta, Teresa Sardella, Francesco Tiboni, Sebastiano Tusa, Francesco Vergara Caffarelli e Fernando Villada Paredes. Il secondo libro Un mare di plastica ci parla  degli Sconvolgenti risultati di una missione scientifica attraverso il passaggio a Nord Ovest e l’ha scritto il giornalista e fotografo Franco Borgogno. I numeri che riporta sono sconvolgenti: quasi cinquemilacinquecento
miliardi di pezzi di plastica galleggiano nei mari di tutto il mondo, che fanno circa trecentomila tonnellate, cinquanta grammi per ciascuno di noi che vive su questa terra così bistrattata. Questo è il più sconvolgente dato raccolto dai ricercatori che per la prima volta hanno percorso il mitico passaggio A Nord Ovest dalla Groenlandia al Canada Occidentale. Plastiche e microplastiche in quel tratto estremo del Mare Artico. Con il racconto del viaggio Borgogno – che ha partecipato alla ricerca con l’European Research Institute – ci aiuta a prendere coscienza del più grave e diffuso inquinamento dei mari guidandoci ai comportamenti da evitare per non compromettere anche noi il mare e il futuro della terra. Il messaggio è lo stesso lanciato dal libro quasi gemello Oceani, il futuro scritto nell'acqua di Sandro Carniel che abbiamo presentato l’otto novembre. L’autore del terzo volume che presentiamo è giovanissimo, ha 35 anni, subacqueo esperto in apnea, spezzino doc, si occupa di giornalismo scientifico, il suo
nome Leonardo D’Imporzano. Giocando sulle parole, la fotografia di copertina infatti mostra la sua mano che impugna una biro, ha titolato il libro Palombiro, Pagine dal fondo. Pochi sanno che i palombari costituiscono reparti di élite in oltre quaranta paesi al mondo, e ancora meno sanno che la Scuola della marina Militare Italiana ha una storia di oltre 164 anni alle spalle e che sono inquadrati nel Gruppo Operativo Subacquei dove si selezionano e si addestrano e hanno la loro sede presso il Raggruppamento Subacquei e Incursori Teso Tesei. Perché lo abbia scritto lo spiega lui stesso nell’introduzione “…io, primo giornalista embedded, che ha avuto l’opportunità di seguire l’80° Corso Ordinario Palombari dall’interno in un ruolo unico e privilegiato… il libro entra nel vivo del lato umano, ne esplora i risvolti in situazioni di assoluta straordinariatà…
Imporzano ha avuto la fondamentale collaborazione della Marina Militare e il libro è presentato dal Capo di Stato Maggiore Ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi.