Un invito intrigante. Andare per le città sepolte, parola di Michele Stefanile

Quello di Andare per le città sepolte, come dichiara nel suo libro Michele Stefanile, napoletano, archeologo subacqueo presso l’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, è un invito intrigante. Il perché cercheranno di scoprirlo oggi pomeriggio nella nostra libreria un altro archeologo, il professor Claudio Mocchegiani Carpano e il giornalista Pippo Cappellano. Stefanile nelle centocinquanta pagine ben scritte ci conduce alla scoperta di città intere, con le loro
strade, case, terme, mura, luoghi di culto e di commercio, anfiteatri, per ritrovare le tracce di una
storia millenaria. A suo dire è sufficiente un fine settimana  per nuotare tra le strade e i mosaici sommersi di Baia, nel Golfo di Napoli, esplorare il Foro e le case di Pompei, e spingersi a sud, verso l'antica Paestum, con i templi austeri a vegliare su un mare di rovine. Non solo Pompei, Ercolano o Stabia, investite dalla furia del Vesuvio nel 79 dopo Cristo: l'Italia, terra di vulcani e terremoti, guerre e dominazioni, è disseminata di antichi insediamenti urbani travolti dai secoli. Città un tempo ricche e popolose, uscite poi di scena in modi traumatici o spentesi lentamente, sopraffatte dalla natura o spianate dalle armi, incorse in un declino inesorabile. Lungo le coste o in mezzo ai monti, da Minturnae a Norba, da Tharros a Mozia.
Stefanile si è formato tra Napoli e Barcellona, è responsabile, dal 2011, del laboratorio di Archeologia Subacquea e Navale dell’Ateneo napoletano, ha partecipato a scavi archeologici nel foro di Neapolis, a Pompei, Pontecagnano, Kaulonia, Aversa, in Etruria, Sicilia, Abruzzo, Spagna, e ha preso parte a missioni archeologiche sottomarine in Catalogna, sui relitti Deltebre I e Triunfante, in Calabria e nelle acque di Baia. Dal 2011 al 2014 è stato responsabile di un’équipe italiana impegnata in ricognizioni subacquee in Turchia. Scrive stabilmente di archeologia e cultura per Huffington Post, per il mensile ArcheoNews e per il suo blog di Archeologia Subacquea (www.archeologiasubacquea.blogspot.com ) e collabora da free-lance con diverse testate, cartacee e online (BBC History Italia, Sub, Bolina, tra le altre).