Appuntamento a Gangi, borgo dei borghi, dove si danno case gratis e si celebra il mito della dea Demetra


Se non fossi capitato per caso sul prestigioso sito del New York Times non avrei scoperto che Gangi, un comune di 6.952 abitanti, sulle Madonie, in provincia della città metropolitana di Palermo fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia tanto da essere proclamato nel 2014 “Borgo dei borghi” e che il 16 marzo il comune ha emesso un avviso pubblico per l’assegnazione di immobili vetusti devoluti gratuitamente dai proprietari per finalità turistiche, ricettive o abitative, ovvero per avviare attività commerciali e imprenditoriali in quell’antichissimo paesino tra i monti delle Madonie. Quindi se per caso, tra quelli disponibili vi interessa l’edificio in via Carità n. 14 lato valle di 3-5 vani su due piani, affrettatevi, sul sito del comune troverete le istruzioni per l’assegnazione! La risposta all’iniziativa è stata buona: più di 100 case sono state date via, e tutte o quasi a siciliani o italiani innamorati della Sicilia, e per altre 200 c'è una lista in attesa di essere valutata.
Ma Gangi, scenograficamente disposto su quella che da lontano sembra essere una parete perfettamente verticale è famoso perché dopo il raccolto del grano, nella seconda settimana di agosto, celebra la Sagra della Spiga che
rievoca i costumi, le tradizioni e la cultura della vita contadina di un tempo, intrecciandoli alla mitologia pagana e in particolare alla celebrazione del mito di Demetra, dea delle messi.
La “cultura del pane” è vivissima nei paesi mediterranei, e in particolare in Sicilia, che ha sempre basato la propria sussistenza sulla cerealicoltura. Fernand Braudel ha definito il grano “pianta di civiltà”, i campi venivano definiti “terre da pane”, corrispondente a ciò che rappresenta il mais in America e il riso in Asia. La storia siciliana è costellata dalle rivolte che la plebe, particolarmente a Palermo durante la dominazione spagnola, metteva in atto per protestare contro la scarsa quantità o la cattiva qualità del pane. La diffusione del termine “companatico” suggerisce che tutto ciò che si mette tra due fette di pane è come contorno, accessorio. Tuttora la Sicilia è forse l’unica regione d’Italia dove si panifica due volte al giorno, e la cucina locale ha quindi inventato una moltitudine di ricette che prevedono il pangrattato per riusare quello dei giorni precedenti. È il retaggio di una civiltà contadina ormai quasi estinta, in cui nulla veniva gettato via, e il cui simbolo può essere considerato l’aratro a chiodo, usato nelle campagne siciliane fino a pochi anni fa. I cibi alla base dell’alimentazione di un popolo finiscono spesso con l’essere considerati sacri. Demetra e Dioniso, dei del grano e del vino, con i rispettivi simboli della spiga e del tralcio di vite, sono rappresentati spesso insieme, per esempio in una delle tavolette votive greche (i pinakes), oggi esposte nel museo archeologico di Reggio Calabria.

Così si comprende perché “il corteo di Demetra” è il momento culminante e più spettacolare della manifestazione. È  “u Vanniaturi” (il banditore), a cavallo di un asino, nel suo antico costume e con il tipico tamburo, che gira per le vie del paese annunciando l'inizio della manifestazione e il relativo programma. La sfilata è aperta dal  “U Corteo du Zitu”, per rievocare l’antica usanza da parte della famiglia dello sposo di far visita alla sposa e chiederne la mano. Intanto viene offerta ai  partecipanti “A Manciata di novi cosi” la caratteristica mistura cotta di legumi e cereali: lenticchie, fave, ceci, fagioli, piselli, cicerchie, mais. Una sezione è dedicata alla vita dei campi per descrivere l’antica vita contadina, in particolare il lavoro che occorreva per compiere il ciclo del grano. Nella sezione “u Bagliu du Baruni” sfilano i personaggi legati alla vita e all’attività della nobiltà contadina.
La Sezione Mitologica chiede il corteo con la sfilata delle figure legate al culto di Demetra, dea delle messi, e delle Meteres, dee della fertilità. Ed è proprio Demetra madre del grano, dea delle messi, dell’abbondanza e della agricoltura a chiudere il corteo sistemata su un antico mezzo trainato dai buoi, simile a una grande slitta.
La sagra si svolge nel pomeriggio della 2ª domenica di agosto. Quindi, tenetelo a mente, l’appuntamento è per il 13 agosto del prossimo anno!