Bjorn e qualche lacrimuccia per salutare nel migliore dei modi i primi 40 ruggenti

Piena come un uovo? Sì, proprio così. Ieri sera la nostra amata libreria era proprio piena come un uovo! Dentro, fuori, sotto, sopra ogni angolo era occupato e tanti gli amici costretti a rimanere fuori della porta sbirciando dalla grande vetrina su  via del Vantaggio. Non li abbiamo contati, esercizio peraltro molto complicato da svolgere, ma a giudicare dalle copie vendute di Raccontare il Mare del grande scrittore di mare, Bjorn, sicuramente più di un centinaio gli amici de il Mare che hanno voluto condividere la festa per i quaranta ruggenti di, emozionatissimi, Giulia e Marco! Già dalle ore 17 piano piano la libreria si è riempita tanto che Giulia ha dovuto dare via alla kermesse in anticipo rispetto ai tempi previsti. Prima di dare la parola all’ospite d’onore, Anna Lucia, ha letto un brano del libro di Bjorn Larson, Marco ha fatto una brevissima presentazione che Giulia ha completato.
Non sono riuscito a fissarle nelle fotografie, ma sicuramente in ricordo dei quaranta ruggenti c’è scappata, giustificatissima, anche qualche lacrimuccia…
Infine è toccato a Bjorn a prendere la parola, con il suo ottimo italiano senza accenti particolari. Come un fiume in piena, incalzato da Marco nella funzione di moderatore, ha iniziato il suo racconto ricordando, riferendosi ai 40 ruggenti, che lui ha inziato ad andare per mare con la sua barca a vela 35 anni fa. Subito ha sottolineato che, con Raccontare il Mare per la prima volta parla di libri non suoi, della letteratura di mare che per lui è romanzo, finzione ovvero raccontare qualcosa che che si è vissuto e questo è il compito più importante della letteratura. Parlando della sua vita ha raccontato che senza il libri non avrebbe potuto fare le cose che ha fatto.
All’inizio avrebbe voluto fare il geologo per seguire le orme del padre, che ai suoi tempi, aveva trovato addirittura un giacimento di uranio. Per molto tempo si è occupato di geologia leggendo molto e qualcosa di questa esperienza è rimasta in uno dei suoi primi libri, Porto dei sogni incrociati.
A 15 anni, dopo aver letto Cousteau il suo interesse è passato alla subacquea. La lettura di Hemingway invece lo porta a intraprendere la carriera di scrittore, così parte per Parigi con una valigia, un quadermo e una penna. Ricorda anche la prima cocente delusione, quando si rende conto che per realizzare il suo sogno non sono rose e fiori, anzi. A Parigi dove si siede in un bar con il suo quaderno e la penna immaginando che stare seduto per tutto il giorno in un’atmosfera bohemienne servisse per diventare uno scrittore. 
Soltanto dopo una mezz’ora quando il cameriere gli fa notare “monsieur, il faut consommer!” si rende conto che probabilmente la strada da seguire non era quella. Successivamente, capitando per caso a Saint Malo, passa al grande sogno della vela leggendo, anzi divorando Slocum, Moitessier e ben presto ne sapeva più di Capo Horn che come poter ormeggiare una barca. Ma leggeva non soltanto per sognare ma soprattutto per fare, anche perché nella sua famiglia non aveva la tradizione di antenati marinai. Così per leggere il volume  Boatowner’s mechanical and electrical manual non soltanto è costretto a imparare l’inglese, ma impara il linguaggio nautico e soprattutto si rende conto dell’importanza di saper usare le mani. L’italiano invece ha cominciato a “masticarlo” andando in barca con il suo amico Nicolò Carnimeo che insegna Diritto della Navigazione all’Università di Bari, anche lui scrittore e autore di Nei mari dei pirati, una documentata inchiesta sulla pirateria. Nella sua funzione di skypper per dare ordini a Nicolò che l’inglese poco lo conosce, scrive in italiano sul suo inseparabile quaderno,  un piccolo dizionario dei vocaboli più usati in barca.
Quindi ribadisce che è importante leggere anche per sognare e avere alternative alla routine noiosa di tutti i giorni, ma anche saper leggere per poter fare. Porta ancora ad esempio quel manuale in lingua inglese che gli ha permesso di riparare il motore o realizzare l'impianto a 12 wolt per la sua barca. Quindi, afferma, leggere per fare è una combinazione molto importante soprattutto per i giovani troppo distratti da altri effimeri interessi. La conferma di questo assioma, la dà Marco ricordando che nella classifica delle vendite di libri la manualistica specializzata è ai primi posti.
E il raconto continua. Se volete, la registrazione completa la troverete sulla pagina facebook oppure telefonate in libreria.

Nella carrellata fotografica alcuni momenti della serata. L’ultima fotografia è quella in cui Marco come editore dedica Piccola antologia di Vittorio G. Rossi e Bjorn invece il suo Raccontare il Mare
Cos’altro dire? Solo augurarvi buona lettura!!!
Maurizio Bizziccari