Giulia D'Angelo, Remo Sabatini e Cristina Zenato |
Grazie al turismo che si è sviluppato con la nostra attività e a tutto il nostro lavoro, le Bahamas dal 4 luglio 2011 sono un santuario internazionale che protegge integralmente gli squali. Un paese considerato terzo mondo ha il divieto assoluto di pesca, se per sbaglio se ne pesca uno, questo va ributtato in mare. È proibita l’importazione l’esportazione e il traffico di qualsiasi cosa che faccia parte degli squali compresi medicinali, gioielli, denti, pelle, insomma tutto. Questa credo sia la risposta migliore a che mi critica, che mi accusa di fare circo, un’attività speculativa, che voglio mettermi in mostra!
La mia vita è il mare, continua, ho collezionato poco meno di diecimila immersioni con i miei squali, nelle grotte o in apnea. Sono arrivata alle Bahamas per una vacanza che avevo 22 anni, sono rimasta affascinata e non mi sono più spostata. Sono quella che chiamano una figlia d’arte, mio padre veronese, è stato incursore della marina, sono cresciuta nel suo mito, mia madre, che è di Sanremo, mi ha sempre portata in mare, quindi ho il Mediterraneo nel sangue, sono cresciuta immersa nella subacquea, ecco perché mi è stato molto semplice diventare una sub professionista. Mi occupo anche di immersioni tecniche sia su relitti che in barriera e ho una passione un po’ speciale per le grotte poco conosciute. Qui ci sono dei sistemi di grotte chiamate buchi blu, perché visti dall’alto contrastano con il turchese del mare, le entrate sono sia da terra in mezzo alle foreste di mangrovie che in mare.
Cristina Zenato e Remo Sabatini |
Il punto più alto delle Bahamas non supera i cento metri sul livello del mare, non ci sono fiumi, laghi montagne, l’acqua freschissima che esce dai rubinetti senza bisogna di filtri né di altro è l'acqua conservata nel sottosuolo fatto di rocce di tipo carsico.” Ma si entusiasma quando parla di squali: “Sono i miei figli,me ne sono innamorata quando avevo 8 anni e vidi un film in cui il protagonista nuotava con gli squali. Un importante subacqueo Ben Rose, è il mio mentore, una persona specialissima che mi ha insegnato a trattare gli squali, tutti i segreti e le tecniche per avvicinarli, dargli da mangiare e poterli toccare in sicurezza. Ho portato sott’acqua centinaia di turisti ai quali ho fatto passare la paura degli squali.
Cristina Zenato e il suo mentore Ben Rose |
Una volta, per realizzare riprese per un documentario televisivo, sono rimasta quasi un’ora con lo stesso squalo. Mentre questo dormiva altri venivano a farsi carezzare, fino a tre anche perché ho soltanto due mani! Ripeto non li anestetizzo e non è magia, non li sforzo. Sono loro che decidono. Per me la magia è che uno squalo si avvicina e si fa carezzare. Sicuramente avverte che non c’è pericolo, va in immobilità tonica in situazione di pericolo o durante l’accoppiamento, semplicemente è una situazione in cui lo squalo sta tranquillo, si rilassa. Quelli che si fanno carezzare sono tutte femmine perché i maschi sono più irrequieti. Sono riuscita anche sono riuscita a fargli assumere una posizione molto speciale, a porli in verticale.
Amo conficcato nella bocca |
Ma la mia firma di tutto il mio lavoro con gli squali è il bacio! Per me dare un bacio a uno squalo è cercare di dimostrare quanto bene gli voglio, quanto innamorata ne sono, quanto delicati e vulnerabili sono per me. Metto il mio viso per dimostrare la loro vulnerabilità, non la mia, perché gli squali hanno i bisogno di protezione, ogni squalo deve essere compreso dove vive e vedere come ci si può interagire.
In conclusione, anche a giudicare dalle frequenti interruzioni con gli applausi, una serata particolarmente “sentita” quella passata insieme a Cristina. Sicuramente chi non ha perso una sua parola, è stata Alessia,13 anni, che è venuta ad ascoltarla per vincere il suo terrore degli squali e si è già ripromessa di convincere “il babbo” per fare un giretto da quelle parti…
Per le splendide fotografie un rimgraziamento a Eddy Raphael, Marcio Lisa, Keith Hogarth, Victor Douieb, Geert Drooper