A meno 30 per ammirare fotografie molto particolari

I segreti della Haven” è una mostra fotografica veramente particolare, è sott’acqua e si inaugura il 12 maggio sotto il mare in quel di Arenzano sopra il relitto della super petroliera Haven affondata ventuno anni fa. L’hanno ideata e realizzata due esperti fotografi nonché subacquei, Aldo Ferrucci e Massimo Mazzitelli con l’intento di far conoscere a tutti gli appassionati del mare come un relitto che ha nel suo passato un disastro ambientale, possa trasformarsi in una risorsa, in un’oasi di vita e in un richiamo per il turismo subacqueo, oltre che un luogo di studio e di interesse per i biologi.
La super petroliera lunga 334 metri esplose al largo del porto di Genova causando cinque vittime. Bruciò tonnellate di greggio per settantadue ore nell’aprile del 1991, si spezzò in due tronconi, la parte della prua lunga 97 metri è sprofondata a più di quattrocento metri e i 250 metri rimasti sono adagiati in assetto di navigazione su un fondale di 80 metri un miglio al largo del centro abitato di Arenzano. Le tonnellate di petrolio sparso in mare e bruciato in superficie hanno scongiurato un disastro ambientale come quello causato nel 1978 dalla Amoco Cadiz, gemella della Haven, sulle coste bretoni.

Oggi la Haven ha il primato di essere il relitto più grande del Mediterraneo, considerato area protetta dalla Capitaneria di Porto di Genova che ne regola l’accesso se in possesso del brevetto corrispondente alla propria quota di immersione e solo ed esclusivamente con barca d’appoggio accompagnati da una guida. Completamente colonizzata da una ricca fauna bentonica è interamente visitabile: 7 ponti, tra i 40 e 75 metri, e l’intera area della sala macchine. Si scende in “configurazione ricreativa” fino ai -40 e “tecnica” fino ai -80 in miscela Trimix . A –32 metri si arriva sulla sommità del castello di poppa; a –40 si attraversa il ponte di coperta sovrastati dall’enorme fumaiolo, tagliato per evitare problemi alla navigazione, che è ricoperto da ogni forma di vita dalle ostriche ai coloratissimi anemoni.

Attraverso il castello di poppa ci si infila agevolmente all’interno della plancia di comando e osservando ogni cavità è facile fotografare gronghi, aragoste, astici, gamberi, insomma di tutto.

Aldo Ferrucci
“L’idea della mostra, spiega Aldo Ferrucci, ci è nata visitando in Australia un’esposizione fotografica fatta su un relitto, così anche noi abbiamo pensato di fare conoscere la Haven nascosta attraverso le fotografie del relitto, rendere visibili al subacqueo normale quei punti inaccessibili o parzialmente inaccessibili ma che sono egualmente caratteristici come l’elica, i motori, la sala delle pompe del petrolio. Alla fine abbiamo deciso di piazzare 18 gigantografie nei punti più visibili in maniera non invasiva  rispetto al relitto. Le fotografie sono state scattate dai –50 metri in poi fino ai –78, ma per essere accessibili al subacqueo medio le abbiamo posizionate nella parte alta del relitto, dai –30 ai –35 metri. Così chiunque si immerge potrà vedere le parti più nascoste, proprio per questo la mostra si chiama la Haven nascosta.”
Facile a dirsi, ma in pratica come avete proceduto? chiedo al Ferrucci. “Prima di tutto abbiamo dovuto risolvere il problema della stampa che è il risultato di una lunga ricerca con la collaborazione di una tipografia specializzata che le ha stampate su forex con inchiostri speciali resistenti all’acqua. Non sapendo quanto potevano però resistere, hanno fatto delle miscele particolari testate per tre mesi in mare in posti abbastanza particolari, una in un porto, una in una zona simile al relitto. Dopo tre mesi le abbiamo tirate in secco, spolverate dal sedimento che si era depositato ed erano come nuove!
Per compensare la galleggiabilità del forex ci siamo inventati un telaio in acciaio inox che contiene le stampe appoggiate al relitto con un cavo metallico senza fare nulla per intaccare il relitto e senza lasciare tracce una volta che la mostra verrà rimossa. Tutte cose che abbiamo scoperto un po’ alla volta.
Metro alla mano abbiamo trovato le posizioni ideali per l’esposizione. Condizioni meteo permettendo siamo pronti per l’installazione finale, per piazzarle tutte e 18 ci vogliono 3 o 4 immersioni.”
La mostra è il risultato del lavoro e dell’impegno di veri appassionati che non ne hanno fatto una cosa commerciale. “Centinaia di ore di immersioni, una quindicina di sub hanno partecipato alle operazioni, con il problema, prima di tutto, della visibilità sul fondo, una volta su dieci si ha una visibilità decente, continua a raccontare Ferrucci, per trovare il modo di fare lo scatto giusto. Un conto è fotografare un pezzo di ferro un conto il quadro elettrico per il controllo delle cisterne. Le fotografie più complicate sono quelle fatte nel ventre della nave. Significa scendere dai –45 metri del ponte di coperta per 5 o 6 piani, arrivare alla sala macchine e poi penetrare per svariati metri e a volte venir fuori da un’altra entrata dalla quale si è entrati.
Oltre me e Massimo siamo abbiamo usato soltanto due assistenti fotografi, per evitare assolutamente movimenti bruschi che provocano sospensione. Il relitto all’interno è molto bello ma ricchissimo di una sorta di stalattiti, sembrano ruggine, provocate da batteri che attaccano il metallo, basta che ci vada una bolla e rompendosi esplodono provocano tanta di quella sospensione da non vedere più niente e non troveresti nemmeno più la strada per uscire! Per questo quasi tutte le immersioni le abbiamo fatte con il sistema di respirazione a circuito chiuso Rebreather, per evitare le bolle d’aria.”
“Impossibile contare quanto è costata la mostra, conclude il suo racconto Aldo, anche con il contributo di chi ci ha fornito le cornici come sponsor (la CVI di Mario Lauria) e dello stampatore che non ci ha fatto pagare tutte le prove e le stampe al prezzo di costo, soltanto noi abbiamo speso intorno ai 15mila euro. Abbiamo coinvolto tutti i diving della zona, ognuno può scegliere il suo preferito anche perché la Haven è di tutti e la mostra è aperta a tutti.”

Infine è doveroso citare che la mostra Underwater Art Exhibit è un progetto in collaborazione con il comune di Arenzano, Guardia Costiera, Centro Servizi Sub Sas, SDI TDI Italia, Rebreather Training, Haven Diving Center Arenzano, Techdiving Savona, CVI Service Genova di Mario Lauria, Agostino Chiappe.
Aldo Ferrucci è uno dei maggiori esperti internazionali di immersioni Nitrox, Trimix Rebreather CCR/SCR. Responsabile e nella subacquea tecnica dell'Associazione Nazionale Istruttori Subacquei Francesi dal 2004, è un grande esperto di relitti di cui produce articoli e immagini per testate di settore.
L’idea della mostra subacquea, nasce dal professionista fotografo Massimo Mazzitelli, subacqueo dal 1987.
 Per le immersioni contattare: Haven Diving Center Arenzano tel 010 9113071, Techdiving Savona sas, Varazze tel +393479997912