Ami circolari per salvare la Caretta caretta

Amo circolare
Il palangaro è un attrezzo diffuso in tutto il mondo e, rispetto ad altre tecniche di pesca, è “relativamente recente”: si ritiene infatti abbia avuto origine in Catalogna nel 1700, e da qui si sia rapidamente diffuso nel resto d’Europa e nel mondo, nel Mediterraneo è utilizzato soprattutto per la cattura del pesce spada. I palangari possono avere una lunghezza massima di 30 miglia con non più di 2800 ami lunghi al massimo 7 centimetri. Negli Stati Uniti invece, questi ami a forma di J sono stati proibiti da diversi anni per il loro impatto soprattutto sulle tartarughe liuto, la specie di tartaruga più grande, che come tutte le tartarughe marine è protetta. L’animale catturato accidentalmente ingoia l’amo ed è molto complicato, se non impossibile estrarlo, quindi è condannato a una morte quasi certa. Così gli ami J sono stati sostituiti con successo con un tipo di amo circolare (vedi fotografia) che non viene ingoiato dall’animale e si può togliere facilmente senza grandi danni, permettendo così il rilascio della tartaruga che torna in mare senza alcuna conseguenza.

 


Ami J tradizionali
Nel Mediterraneo questi ami si stanno sperimentando da qualche anno con campagne di ricerca sulla riduzione delle catture accidentali nella pesca al pesce spada con il palangaro e la diffusione dei risultati di queste sperimentazioni tra i pescatori. Le campagne sono finanziate sia dalla Comunità Europea con dei progetti Life, che dal NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), e sono condotte dai biologi delle cooperative di pesca dell’Agci.
Caretta caretta

In particolare la sperimentazione degli ami circolari è stata condotta allo scopo di verificare se questi pescassero meno tartarughe rispetto agli ami di tipo J e se gli ami di tipo C allamassero le tartarughe più superficialmente rispetto agli ami di tipo J.
I risultati delle ricerche hanno visto nel primo caso una riduzione delle catture accidentali della specie protetta Caretta caretta. Nel secondo caso invece l’entità delle catture non diminuisce, ma la posizione superficiale dell’amo riduce il danno all’animale.
Ma la cosa più importante per i pescatori, è che la pesca di pesce spada non è diminuita tra i due tipi di ami.
 

Motivo per cui questo nuovo tipo di amo dovrebbe poter essere introdotto nelle marinerie senza conseguenze negative per i pescatori. A conferma di ciò, i comandanti dei pescherecci che hanno effettuato queste cale hanno ufficialmente richiesto di poter trattenere gli ami di tipo C introdotti nel palangaro.
L’utilizzo dell’amo circolare ha avuto conseguenze interessanti anche sui trigoni viola (Pteroplatytrygon violacea), i quali vengono in genere lasciati in mare feriti o menomati dai pescatori durante l’operazione di recupero dell’amo. 

L’amo di tipo C è infatti risultato significativamente efficace nel ridurre il numero di esemplari allamati rispetto all’amo J tradizionalmente usato. È per questo che la Commissione ha finanziato un nuovo progetto Life (Sharklife)  tra i cui partner c’è ancora una volta l’Agci che in alcune marinerie siciliane, calabresi e pugliesi continuerà la attività di diffusione degli ami circolari tra i pescatori di palangaro con l’obiettivo di una riduzione di almeno il 20% delle catture accidentali di tritoni, ma non solo.
Trigone viola