Epiche rappresentazioni dell’età d‘oro della vela

The Marine Art of Geoff Hunt è il libro autobiografico di uno dei migliori pittori contemporanei di marina e il sottotitolo Master Painter of the Naval Word of Nelson and a Patrick O’Brian, ci riporta alle copertine – che lo hanno reso famoso più di ogni altra cosa  – dei romanzi dello scrittore anglo-irlandese Patrick O’Brian, che raccontano le avventure marinare del comandante Jack Aubrey e del chirurgo di bordo Stephen Maturin, fra tutti Ai confini del mare da cui è nato il film Master and Commander con Hunt nella veste di consulente storico.
Presidente della Royal Society of Marine Artists è specializzato nella rappresentazione di velieri e battaglie, come quella di Trafalgar e di operazioni navali dalla fine del Settecento ai primi dell’Ottocento, ma non disdegna le navi dei nostri tempi, come dimostra l’ultimo capitolo. Il libro, la prima edizione è andata esaurita in appena due mesi, è presentato da Julian Stockwin con una introduzione di David Cordingly.
La  nave da carico Artemis
 La carriera di Geoff, più di qualsiasi grande artista, è così prolifica che nello spazio di un libro non è possibile includere tutte le sue opere di irresistibile immediatezza, che hanno saputo rendere in pieno il senso di vitalità della grande età della vela. In ogni suo quadro si legge la grande ricerca e l’attenzione per ogni minimo particolare della storia che sta illustrando “…mi basta leggere – racconta Geoff – qualche pagina di un diario di bordo del 1805 oppure studiare un progetto di qualche vecchio veliero per iniziare a visualizzare immagini e creare un quadro partendo da alcuni dettagli storici.” La sua ricerca è così meticolosa da fargli contattare, in un caso, il Royal Observatory per verificare l'altitudine e l’azimut del sole a una certa latitudine e longitudine in un momento preciso, per comprendere come si sarebbe presentata la scena. Hunt è stato da sempre affascinato dalle navi a vele quadre dell’epoca di Nelson, nata quando da ragazzo visitò l’Ammiraglia di Nelson, la Victory, in un bacino di carenaggio di Portsmouth, “…questa nave – ricorda – con alberi e pennoni svettanti, mi incuteva una certa soggezione. Era incredibile pensare che questi alberi portassero un’immensa superficie velica che manovrata dall’equipaggio portava uomini e cannoni in qualsiasi punto del globo dove ci fosse un pescaggio sufficiente…
Illustrazioni  per alcune copertine di libri di Patrick O’Brian
La cento cannoni Victory
Senza alcun dubbio il lavoro di Geoff continuerà a deliziare ancora molte generazioni a venire e ad ispirare tutti coloro che sono attratti dal mare.
Il libro che pubblica per la prima volta oltre centocinquanta quadri e acquerelli, apre con cinque Case Studies, da come è nata l’idea, dalla ricerca dei disegni originali e dell’esame dei modelli ricostruiti, alla tela finita. Il primo racconta da come la Victory e la Temeraire sono riuscite a infiltrarsi nelle linee della squadra navale francese nella battaglia di Trafalgar.
il secondo di quando la squadra dell’eroico comandante Aubrey getta le ancora nella baia di Spithead. Il terzo descrive  i movimenti del 74 cannoni Worcester, il quarto l’ancoraggio della Victory alla Maddalena, scelta da Nelson come base nel Mediterraneo e il quinto è dedicato al varo il 5 settembre 1782 della prima nave da guerra americana, il 74 cannoni USS America .
Infine un intero capitolo è dedicato alle tavole divenute altrettante copertine di libri di scrittori come Patrick O’Brian, Bart Davis, Alan Evans.
Il libro chiude con le rappresentazioni di scene moderne di marina.
È in lingua inglese, il formato è cm 28x30, le pagine sono 144.